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Alluvione Emilia Romagna: salvi grazie al drone

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Grazie alle immagini riprese da un drone, due uomini sono stati tratti in salvo dalle acque dell’alluvione in Emilia Romagna.

Il drone in questione è un Predator (Leggete “Droni Aeronautica Militare contro reati ambientali”) del 32esimo Stormo di Amendola e il fatto si è verificato nella periferia di Ravenna. Il drone militare dell’Aeronautica stava svolgendo dei voli di ricognizione nella zona e ha così immortalato due uomini sul tetto di un fabbricato che camminavano nervosamente cercando di sfuggire all’acqua.

Gli uomini della Protezione Civile hanno ricevuto l’avviso e sono riusciti ad intervenire prontamente salvando i due malcapitati.

Questo episodio evidenzia come anche nel caso dell’alluvione in Emilia Romagna, l’utilizzo dei droni possa essere fondamentale a supporto delle operazioni di soccorso. Vi abbiamo raccontato altri casi similari in diversi articoli, leggete anche….

Droni in volo sull’alluvione in Emilia Romagna

Fondamentale, dunque, anche la presenza dei droni a supporto dei soccorritori nelle zone dell’alluvione in Emilia Romagna.

Nel caso specifico dei due uomini tratti in salvo vicino Ravenna, le immagini riprese dal drone sono state fondamentali. Sono infatti arrivate in tempo reale alla centrale operativa dove i piloti, da remoto via satellite, controllavano l’operato del mezzo.

Dal Ground Control Station dell’aeroporto militare di Amendola è quindi partito l’avviso di allerta alla centrale della Protezione civile sul territorio emiliano che ha organizzato l’intervento di salvataggio.

Le terre colpite dall’alluvione in Emilia Romagna sono sorvolate con estrema attenzione dai droni dell’Aeronautica militare. Solo lo scorso giovedì, giorno del salvataggio in questione, i droni hanno perlustrato per ben 15 ore di fila le zone tra Sarsina, Imola, Cervia, Gambettola e Ravenna.

Sorvegliati speciali sono ovviamente, fiumi, corsi d’acqua, canali, ponti e infrastrutture. Questi strumenti permettono infatti un controllo più assiduo, puntuale e preciso, percorrendo tratti che ovviamente non sarebbero raggiungibili con altri mezzi via terra.

L’obiettivo è anche quello di essere di aiuto ad eventuali persone che si trovassero in difficoltà, come avvenuto appunto in questa piccola località tra Godo e San Michele a ovest di Ravenna.

 

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