Orango del Borneo: censimento tramite droniEsteri News 

Orango del Borneo: censimento tramite droni

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I droni DJI Matrice 30T vengono utilizzati per il censimento dell’orango del Borneo grazie ai loro sensori altamente efficienti. Si tratta di un progetto messo in pratica da diversi ricercatori che hanno deciso di avvalersi di questi velivoli per effettuare ricerche più accurate. La conformazione della foresta rende infatti decisamente difficile l’analisi della presenza degli animali. Le chiome degli alberi e la fitta vegetazione fanno da ostacolo alla naturale visuale degli esperti.

Ecco quindi che i droni possono venire in aiuto grazie ai sensori termici di rilevamento e alle potenzialità delle camere ottiche. Il loro contributo diventa quindi un validissimo supporto per censire la presenza di specie protette.

Il censimento dell’orango del Borneo non è il primo esempio del genere nel quale i droni sono fondamentali per attività di ricerca e controllo delle specie protette. Ve ne abbiamo parlato in altri articoli, leggete anche “Fauna selvatica: in Australia si censisce con i droni”.

Droni DJI per censire l’orango del Borneo

Finora il censimento dell’orango del Borneo avveniva contando fisicamente i nidi presenti nella fitta foresta. Un lavoro decisamente macchinoso, costoso e potenzialmente impreciso. L’utilizzo del drone permette invece di ottenere una conta molto più precisa avvalendosi direttamente delle camere termiche di cui i velivoli sono dotati.

Le camere termiche riconoscono infatti il calore emanato dal corpo dell’animale e permettono quindi ai ricercatori di censire le unità presenti in una determinata area. I dati sono poi fondamentali per capire l’efficienza delle campagne di tutela di specie protette.

Il lavoro dei droni per ottenere dati precisi sulla presenza dell’orango del Borneo garantisce anche maggior sicurezza per i ricercatori. Il fatto di non attraversare fisicamente la foresta alla ricerca di questi animali è infatti l’aspetto sicuramente più vantaggioso.

Allo stesso tempo si registra una drastica diminuzione dei costi e dei tempi per la raccolta dei dati e un livelli di precisione e accuratezza decisamente elevato. Non da ultimo, questi strumenti hanno un impatto ambientale quasi nullo. Lo stesso progetto potrà essere utilizzato anche per il controllo e il censimento di altre specie protette difficili da monitorare.

 

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