Antartide: ritrovato con droni marini importante relittoEsteri News 

Antartide: ritrovato con droni marini importante relitto

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Nelle gelide acque dell’Antartide è stato recentemente ritrovato grazie ai droni marini il relitto di una nave affondata più di cento anni fa. Si tratta del relitto dell’Endurance, la famosissima nave dell’esploratore britannico Ernest Shackleton. La nave partì dall’Inghilterra nel 1914 con l’obiettivo di attraversare per la prima volta questo angolo inospitale della Terra. Un’impresa simile si realizzò ad opera del norvegese Roald Amundsen che raggiunse per primo il Polo nel 1911.

Le immagini e il video realizzati dai droni sottomarini che esplorano l’Antartide permettono di osservare molti particolari della nave ritrovata. Le acque sono piuttosto scure ma grazie alle potenzialità di questa tecnologia i ricercatori hanno potuto osservare il reperto con molta attenzione. Come vi abbiamo raccontato in altri articoli, i droni sottomarini possono essere veramente di aiuto in molteplici attività, leggete anche “Ricerche in Antartide: l’Australia investe nei droni”.

La nave nascosta in Antartide

Il relitto dell’Endurance ritrovato in Antartide riporta ancora la scritta del nome dell’imbarcazione a poppa. Era una nave lunga circa 44 metri con tre alberi, realizzata in legno. A causa di un iceberg che la schiacciò, l’imbarcazione affondò il 21 novembre 1915. Il suo capitano, però, riuscì a portare in salvo l’intero equipaggio composto da 27 persone. Per questo motivo Shackleton è diventato un eroe nazionale e un’icona dell’esplorazione. All’uomo è stato addirittura intitolato un cratere sulla Luna.

Il ritrovamento è avvenuto a ben 3.008 metri di profondità nelle acque gelide e inospitali dell’Antartide, al largo del mare di Weddel. La missione di ricerca, denominata Endurance22 nasce dai finanziamenti del Falklands Maritime Heritage Trust. E’ quindi possibile vedere le immagini del video elaborato grazie ai droni marini nel quale si notano tutti i particolari di questo tesoro nascosto nei fondali per ben 107 anni.

Anche in questo caso, quindi, grazie al supporto della tecnologia dei droni marini si è ottenuto un successo per i ricercatori e gli studiosi. Le acque dell’Antartide hanno custodito questo pezzo di storia e ora le moderne tecnologie ci permettono di ammirarlo.

 

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