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Aziende americane di droni e lo stop a DJI

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DJI ha indicato tutta una serie di ripercussioni sulle aziende americane di droni dello stop all’utilizzo dei suoi prodotti in America.

Le indicazioni di DJI vogliono essere di fatto una risposta alle direttive del Countering CCP Drones Act. Quest’ultimo consiste nell’impedimento all’utilizzo dei droni del colosso cinese attraverso la proibizione a DJI di operare sulle infrastrutture di comunicazione statunitensi.

Una restrizione che concretamente porta all’impossibilità di utilizzare questi droni in America. Situazione di non facile gestione soprattutto se si considera che spesso sono proprio questi modelli ad essere in uso alle forze dell’ordine e agli operatori di pubblica sicurezza.

L’analisi di DJI riguarda sia le aziende americane di droni che gli enti governativi che li utilizzano. Vi abbiamo raccontato in articoli precedenti di queste decisioni fortemente limitative riferite al colosso cinese, leggete anche “Droni DJI: nuove restrizioni in America da FCC”.

DJI analizza il futuro delle aziende americane di droni

L’analisi diffusa da DJI tocca diversi punti, proprio a partire dal futuro delle aziende americane di droni. Il colosso cinese, infatti, fa riferimento ad un recente sondaggio della Drone Service Providers Alliance. Il sondaggio afferma che la restrizione legislativa all’acquisto di prodotti DJI porterebbe alla chiusura del 67% delle piccole imprese che si occupano di droni in America.

Si parla in particolare di realtà che si occupano della rivendita di droni. Sono coinvolte però anche le realtà che gestiscono lo sviluppo di software per droni o forniscono servizi con droni per settori quali l’edilizia per esempio. Il fatto poi di dover rispondere in modo repentino alla richiesta di questi velivoli potrebbe portare alla drastica riduzione dei livelli di sicurezza e affidabilità. Caratteristiche invece già consolidate nei droni DJI.

Non soltanto le aziende americane di droni ma anche gli operatori di pubblica sicurezza subirebbero un danno non da poco da queste restrizioni. Sono infatti al momento essenzialmente i modelli della DJI ad essere utilizzati nelle attività di ricerca dei dispersi o di pronto intervento in caso di emergenze.

Se il loro utilizzo sarà effettivamente vietato in tutto il territorio americano, occorrerà trovare nel più breve tempo possibile la giusta alternativa garantendo opportuni livelli di sicurezza ed efficienza. Insomma una situazione sicuramente di non facile gestione che arriva ovviamente anche ad avere importanti ripercussioni a livello politico.

DJI sembra quindi in qualche modo voler attirare l’attenzione delle aziende americane di droni e degli altri operatori del settore su questa situazione. Quasi a spronare affinché si cerchi di bloccare un disegno di legge che attualmente potrebbe risultare anche in un certo senso discriminatorio in quanto riferito concretamente ad un solo e importante produttore di droni.

 

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