Bomba della Seconda Guerra Mondiale scoperta da un drone
Un quattordicenne con il suo drone sottomarino ha scoperto una bomba della Seconda Guerra Mondiale pronta ad esplodere. Il fatto è avvenuto nelle acque del fiume Ure, nel North Yorkshire. Il ragazzo, insieme al padre, stava provando il nuovo kit di luci sul suo drone subacqueo Fifish V-EVO ROV quando ha notato qualcosa di strano. All’apparenza sembrava una vecchia bombola di gas abbandonata sul fondale, poi l’occhio più esperto del padre ha riconosciuto l’ordigno. Nello specifico si parla di un’arma nazista SC500 che poteva contenere fino a 250 chilogrammi di esplosivo. I due si trovavano a soli 50 metri dall’ordigno e subito hanno chiamato le forze dell’ordine. All’inizio la polizia era decisamente scettica ma la visione del filmato realizzato dal drone ha chiarito qualsiasi dubbio. Sono state quindi attivate le procedure per disinnescare la bomba in sicurezza.
Il ritrovamento della bomba della Seconda Guerra Mondiale grazie ad un drone subacqueo riporta alla mente altre esperienze simili nelle quali questi mezzi portano alla luce scoperte insospettabili. Ve ne abbiamo parlato per esempio nel seguente articolo: “Antartide: ritrovato con droni marini importante relitto”.
Drone subacqueo scopre una bomba della Seconda Guerra Mondiale
Il ritrovamento della bomba della Seconda Guerra Mondiale è avvenuto grazie all’utilizzo del drone Fifish V-EVO ROV. Si tratta di un modello dotato di una telecamera 4K a 60 fps, movimento a 360°, visione con IA e illuminazione a LED. E’ l’ideale per attività di esplorazione in condizioni di scarsa visibilità, come quelle delle torbide acque del fiume Ure. E’ per queste caratteristiche funzionali che sempre più spesso i ricercatori si avvalgono dei droni marini. Ciò per analizzare zone difficili che altrimenti sarebbero inesplorabili. La possibilità di visionare in tempo reale quello che il drone incontra sui fondali permette loro di individuare situazioni di interesse o di pianificare interventi particolari, come nel caso dell’ordigno in questione.
Oltre ad aver scoperto concretamente la presenza della bomba della Seconda Guerra Mondiale sul fondale, il drone del quattordicenne è stato poi di aiuto alle forze dell’ordine per disinnescare l’ordigno. E’ infatti stato utilizzato per seguire le varie operazioni e individuare con precisione la posizione dell’arma. Si tratta quindi di un ulteriore esempio di come la tecnologia dei droni possa essere di supporto alle attività delle forze dell’ordine in situazioni particolarmente pericolose. Il tutto in totale sicurezza potendosi avvalere di immagini in tempo reale pur a distanza. Lo stesso ruolo rivestono molto spesso anche i droni aerei che sono ormai diventanti un valido supporto per vigili del fuoco, soccorritori e protezione civile nelle gestione delle emergenze.