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Droni in carcere: succede anche in Irlanda

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Droni in carcere: anche l’Irlanda sta combattendo contro questo fenomeno che rischia di ledere i sistemi di sicurezza presenti. Pare infatti che anche nelle prigioni irlandesi si stiano verificando sempre più spesso casi di merce di contrabbando recapitata tramite droni. Per questo motivo si sta pensando ad introdurre dei veri e propri sistemi anti drone in grado di rilevare la presenza di questi velivoli non autorizzati e potenzialmente pericolosi.

Purtroppo si tratta di un fenomeno in rapida espansione in molte parti del mondo. Ve ne abbiamo già parlato in altri articoli, leggete anche “Carcere di Avellino: un drone con un carico di droga”.

Anche l’Irlanda contro i droni in carcere

La presenza di merci di contrabbando che arrivano con droni in carcere è un problema che si sta largamente diffondendo. Nel caso specifico dell’Irlanda stupisce forse ancora di più dato che si parla di una popolazione carceraria piuttosto esigua, circa 4187 persone.

Secondo il rapporto annuale dell’Irish Prison Service, lo scorso anno sono stati sequestrati 1.369 telefoni cellulari, 292 armi e 1.518 quantità di varie droghe. Molta di queste merce potrebbe aver raggiunto i destinatari in prigione proprio attraverso un drone. Leggete anche “Uso illecito di droni e minacce per la sicurezza”.

Molti sono infatti i ritrovamenti di droni in carcere, o meglio abbandonati nei terreni circostanti, a testimoniare la loro attività di consegna. Proprio per questo motivo si è deciso di installare degli opportuni sistemi anti droni che possano intercettare i velivoli prima che avvenga la consegna.

In questo modo si spera di intervenire sul fenomeno del contrabbando, facendo anche da deterrente per coloro che sperano di riuscire a recapitare merce illegale nelle carceri.

Purtroppo non è solo l’Irlanda a registrare un netto aumento delle merci non consentite recapitate con droni in carcere. L’allarme è stato ancora prima lanciato da Canada, Stati Uniti , America Latina, Europa e Regno Unito. Insomma, pare proprio che si tratti di un fenomeno largamente diffuso, che necessita quindi di uno sforzo a livello di controllo e sicurezza da non sottovalutare. Per approfondimenti ulteriori: “Polizia Penitenziaria senza droni”.

 

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