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Droni Snpa monitoraggio ambientale

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Droni Snpa monitoraggio ambientale, dal 7 al 9 novembre 2023 in diverse località dell’Emilia-Romagna è in corso un’esercitazione congiunta, a cui partecipano i vari nuclei droni di Ispra e delle Agenzie ambientali, per rendere più efficace il monitoraggio ambientale attraverso l’uso di tecniche di osservazione della Terra da remoto.

Droni Snpa monitoraggio ambientale, nuove tecniche innovative

L’impiego di Unmanned Aircraft Systems (UAS – Sistemi aeromobili a pilotaggio remoto) è una realtà già diffusa nell’ambito del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, tuttavia si punta a una crescente omogeneizzazione delle procedure operative con l’obiettivo di definire uno standard comune Snpa, cioè dei protocolli metodologici condivisi a livello nazionale per l’uso di queste tecnologie nell’ambito dei controlli ambientali.

Le località coinvolte nell’addestramento congiunto sono San Pietro Campofiume (Bologna), nei pressi del centro meteorologico gestito da Arpae Emilia-Romagna, la riva del Po in provincia di Ferrara e la duna di Volano nel Parco regionale del Delta del Po a Comacchio (Ferrara). Tra i temi utilizzati come banco di prova, ci sono il monitoraggio della qualità dell’aria, la caratterizzazione morfologica in punti di campionamento della qualità delle acque superficiali e il monitoraggio degli ambienti dunali, in territori interessati dall’alluvione dello scorso maggio. Leggete “Emilia Romagna: droni DJI sulle zone alluvionate”.

Il percorso di confronto e condivisione, svolto dal gruppo di lavoro “Potenziamento delle infrastrutture portanti del Sistema, monitoraggio ambientale attraverso gli strumenti dell’osservazione della Terra e tecnologie innovative” (Tavolo istruttorio III-03 del Consiglio Snpa), prevede l’elaborazione di un report per censire le procedure in uso nel panorama delle agenzie ambientali e di Ispra e infine l’elaborazione di linee guida comuni Snpa.

All’esercitazione partecipano, sia in presenza sia da remoto, in particolare, Ispra e le Arpa di Emilia Romagna, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Campania, Veneto, Lazio, Abruzzo, Sicilia, Toscana, Calabria, Sardegna, Marche, con il coinvolgimento di oltre 50 operatori del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente.

 

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