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Olio di Palma, come i droni controllano le piantagioni

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Olio di Palma, come i droni controllano le piantagioni da molti parassiti, fra cui il più temuto coleottero chiamato Rhinoceros Beetle.

La Malesia è il secondo produttore mondiale di olio di palma, con oltre 4,5 milioni di ettari di piantagioni che producono più di 17 milioni di tonnellate di olio all’anno. La nazione del sud-est asiatico esporta in un solo anno il 27% del fabbisogno mondiale di olio di palma, fornendo lavoro a oltre mezzo milione di persone!

Uno dei principali problemi delle piantagioni è l’individuazione di tutta una serie di parassiti, il nemico numero uno delle palme, da cui si estrae appunto l’olio di Palma è il coleottero “Rhinoceros Beetle”, come scritto poco più sopra. Questo insetto divora le giovani piante, creando malformazioni al tronco e alla chioma fino ad arrivare alla morte prematura della pianta.

Il controllo del parassita è sempre avvenuto manualmente, impiegando parecchie risorse umane e molto tempo, grazie ai droni si è riusciti ad ottimizzare questo importante e fondamentale processo, utilizzando un apposito drone (in questo caso il drone Dji Agras) dotato di un serbatoio ed una serie di spruzzatori, così da intervenire con appositi prodotti su ciascuna delle pianti più giovani, che ricordiamo sono le più fragili e soggette ad infestazione.

L’industria dell’Olio di Palma genera un fatturano annuo di diversi milioni di dollari, essendo un prodotto che viene comunemente utilizzato come grasso di cottura, negli ultimi anni il suo impiego si è diffuso anche nell’industria alimentare, grazie al suo costo molto basso. L’olio di Palma è un prodotto molto controverso e dibattuto, secondo alcuni la sua composizione chimica potrebbe sviluppare forme tumorali e malattie cardio vascolari, anche se alcuni studi internazionali sostengono il contrario….

Il controllo delle piantagioni di Olio di Palma viene effettuata da squadre composte da due piloti di droni, che si possono muovere tramite un pickup 4×4 con a bordo due droni Dji Agras e tutta la attrezzatura necessaria per farli volare automaticamente sulle aeree soggette a controllo. Ogni squadra è in grado di irrorare una area di 15-20 ettari al giorno, con specifici prodotti antiparassitari. La tecnologia drone anche in questo caso è di valido supporto all’attività agricola tradizionale.

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