Produzione agricola controllata dai droni
In Abruzzo è partito un nuovo progetto di impiego droni per il controllo della produzione agricola, è il “Pegasus – Agricolture of the future“. Si tratta di un’iniziativa a livello nazionale che mira ad incentivare l’utilizzo dei droni per effettuare rilievi sulle coltivazioni di viti da vino, olivo da olio e frumento duro.
Vi abbiamo già raccontato in altri articoli delle possibili applicazioni dei droni nel settore dell’agricoltura, leggete anche “Agricoltura moderna: in campo droni e nuovi software”.
Droni per monitorare la produzione agricola
Il progetto Pegasus per il controllo della produzione agricola attraverso l’impiego dei droni prevede attività sperimentali di Ricerca & Sviluppo nell’Agricoltura 4.0. A guidare le attività è l’Istituto Tecnico Statale Agrario “C.Ridolfi” di Scerni (Chieti) in collaborazione con Netf Drone. Parteciperanno anche il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), la multinazionale Corteva Agriscience, l’azienda Horta (spin-off Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza) e la società terraSmart.
Si tratta quindi di un progetto importante nato dalla sinergia di diverse entità operanti nel settore della produzione agricola e dei droni. Concretamente si tratterà di tre anni di attività di rilievo sulle colture messe a disposizione dell’azienda agraria dell’istituto “C. Ridolfi”. I rilievi verranno svolti dai droni della Neft Drone, in particolare il DJI Matrice 300 RTK dotato di camera termica e multispettrale MicaSense Altum. Al termine di ogni rilievo, attraverso un particolare software si effettuerà l’elaborazione e l’analisi dei dati raccolti al fine di ottenere un report utile per monitorare lo stato di salute della produzione agricola.
Anche gli altri enti che partecipano al progetto hanno un ruolo ben preciso. In particolare Corteva Agriscience si occuperà delle analisi chimiche e fisiche del terreno; Horta e terraSmart si occuperanno invece dell’implementazione dei sistemi di monitoraggio del suolo, delle piante e del meteo, ma anche dei modelli previsionali.
Grazie quindi ai dati raccolti attraverso queste nuove tecnologie si potranno poi pianificare le opportune scelte agronomiche sulle colture per migliorarne la salute e la produzione.