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Progetti europei con droni: il ruolo di Arpav

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Arpav implementa l’utilizzo dei droni sempre più spesso anche all’interno dei suoi numerosi progetti europei. Questi velivoli affiancano ormai abitualmente i più classici e tradizionali metodi di analisi e misurazione per le attività tipiche di questo ente.

Gli aeromobili a pilotaggio remoto offrono l’enorme vantaggio di poter operare su vaste aeree anche in tempi piuttosto ristretti andando a verificare contesti anche più pericolosi e difficili da raggiungere.

Grazie poi ai sensori e alle camere di cui sono dotati è possibile ottenere importanti dati su fattori inquinanti, stato di salute di flora e corsi d’acqua o rintracciare la presenza di terreni contaminati e discariche abusive. Ogni attività supportata dai droni ha lo scopo di tutelare l’ambiente e la salute pubblica.

I droni sono quindi protagonisti attivi di molti progetti europei di Arpav, tutti finalizzati al controllo e alla tutela dell’ambiente. Vi abbiamo raccontato in diversi articoli precedenti dei molteplici utilizzi dei droni in questo settore, leggete anche “Droni sul verde: applicazioni per agricoltura e ambiente”.

Droni per i progetti europei di Arpav

Tra i principali progetti europei di Arpav che si avvalgono dell’utilizzo dei droni spicca il progetto NATALIE. Fa parte di una serie di otto casi studio che coinvolgono 40 enti in tutta Europa. Il caso studio italiano sperimenta soluzioni per la manutenzione della rete di canali gestita dai Consorzi di Bonifica.

Arpav nello specifico supporta l’Università IUAV di Venezia e il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive nel rilievo del torrente Pianton tramite una camera LIDAR applicata al drone. Il supporto di questa tecnologia può fare veramente la differenza riuscendo ad ottenere dati ed informazioni fondamentali per la pianificazione dei vari interventi.

Un ulteriore esempio dei progetti europei di Arpav basati sull’impiego dei droni è il progetto WASTEREDUCE.

Il focus in questo caso è la gestione dei rifiuti nelle aree protette e nei siti Natura 2000. I droni hanno il compito di effettuare monitoraggi e controlli su queste zone. L’obiettivo è, naturalmente, quello di arrivare ad una prevenzione e mitigazione dell’impatto dei rifiuti al fine di garantire una maggior protezione della natura e della biodiversità. I droni si occuperanno del rilievo dell’area del Fiume Brenta in modo da poter individuare le zone in cui vengono maggiormente abbandonati i rifiuti.

Il loro lavoro permetterà di operare su aree più difficili da raggiungere con i metodi di analisi più classici. Il tutto, ancora una volta, per migliorare le condizioni dell’ambiente.

 

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