Scontri in Francia: la polizia punta sui droniEsteri News 

Scontri in Francia: la polizia punta sui droni

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Per cercare di arginare il diffondersi degli scontri in Francia che stanno mettendo in ginocchio molte città, la polizia utilizzerà i droni. La prima autorizzazione all’impiego di questi mezzi per controllare dall’alto la situazione è arrivata lo scorso giovedì. Erano già passate circa quarantotto ore dai primi episodi di violenza.

Nel territorio francese, infatti, la questione della tutela della privacy è particolarmente sentita. L’impiego dei droni per attività di controllo e monitoraggio anche da parte delle forze dell’ordine è quindi piuttosto limitato. L’emergenza di questi giorni ha invece spinto le autorità ad emanare opportune autorizzazioni finalizzate all’impiego di questi velivoli per avere un’analisi più precisa dell’evolversi delle situazioni a rischio.

Il caso degli scontri in Francia riporta ancora una volta l’attenzione su quanto i droni possano essere effettivamente utili alle forze dell’ordine per gestire situazioni pericolose. Vi abbiamo raccontato in altri articoli di utilizzi similare, leggete anche “Polizia Locale: la Lombardia punta sui droni”.

Droni per controllare gli scontri in Francia

Gli scontri in Francia di questi ultimi giorni sono scaturiti da un clima di tensione a seguito dell’uccisione da parte di un poliziotto di un ragazzo di 17 anni, Nahel, durante un controllo stradale. Violenza e rappresaglie si sono verificate in diverse città.

Il ministro dell’Interno Darmanin ha quindi deciso di mobilitare 45 mila agenti tra polizia e gendarmeria. A seguito poi dell’attacco alla casa del sindaco di Parigi, la capitale schiererà altri 7.000 agenti in più. Insomma, un clima particolare nel quale l’obiettivo della sicurezza deve essere raggiunto ad ogni costo. Ecco quindi l’arrivo di specifiche autorizzazioni che permettono  alle forze dell’ordine di utilizzare i droni per attività di controllo.

Il fatto che la polizia abbia facoltà di utilizzare i droni contro gli scontri in Francia è un fatto molto significativo. E’ infatti risaputo come l’opinione pubblica francese sia particolarmente scettica sull’impiego di questi strumenti per una questione di privacy.

I video e le immagini dei droni riprendono infatti persone senza  la loro autorizzazione e vengono poi archiviati. Già durante la fase pandemica le proteste dei cittadini avevano scoraggiato le forze dell’ordine dall’utilizzo dei droni per individuare eventuali infrazioni ai divieti di spostamento e assembramento.

Vista però l’emergenza di questi giorni, anche i droni possono essere veramente utili ad arginare una situazione di violenza diffusa in gran parte del paese.

 

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