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Uva da vino più sana con i droni

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Nei famosi vigneti di Hawke’s Bay in Nuova Zelanda si utilizzano i droni per controllare e salvaguardare la salute dell’uva da vino. Infatti a causa dei cambiamenti climatici che si stanno verificando, molte malattie delle piante di uva si stanno diffondendo maggiormente.

L’esempio più eclatante è quello dell’oidio, una malattia fungina trasmessa da spore. Queste ultime, a causa delle piogge eccessive, riescono a diffondersi con maggior rapidità e a colpire più piante in meno tempo. L’impiego dei droni diventa quindi fondamentale per riconoscere per tempo le piante malate ma anche per diffondere con maggior rapidità gli appositi fungicidi.

Il ruolo dei droni per controllare lo stato di salute delle coltivazioni di uva da vino in Nuova Zelanda ricalca il percorso già effettuato da altri paesi. Ve ne abbiamo parlato in altri articoli, leggete anche “Vigneti delle Cinque Terre bagnati con droni”.

Droni per controllare l’uva da vino

La Nuova Zelanda deve obbligatoriamente cercare di combattere in modo efficiente le malattie che colpiscono l’uva da vino. Infatti nel 2022 il paese ha esportato 1,9 miliardi di dollari di vino, pari al 3,6% delle sue entrate annuali da esportazione.

Tra i vini maggiormente prodotti ed esportati troviamo il Sauvignon Blanc e il Pinot Noir. Si tratta quindi di un settore estremamente importante per l’economia del paese. Ecco quindi che l’impiego delle nuove tecnologie può essere un vero supporto a tutela di queste coltivazioni.

Grazie all’impiego dei droni sarà possibile diffondere sulle coltivazioni di uva da vino fungicidi e altre sostanze utili in mono rapido ed efficiente. Spesso i vigneti si trovano su terreni collinari e pendenti che rendono più difficile il raggiungimento con i normali mezzi terrestri.

Anche gli operatori avrebbero difficoltà nello spargere certi prodotti, venendo a contatto per un tempo piuttosto prolungato. I droni, inoltre, potrebbero coprire ampie superfici in un tempo decisamente ridotto. Le modalità di irrorazione (Leggete “Irrorazione agricola con droni in Inghilterra”), inoltre, limiterebbero notevolmente lo spreco di prodotto.

I droni impiegati in questo progetto a difesa dell’uva da vino sono degli XAG P100. Si tratta di velivoli agricoli con la possibilità di carico utile fino a 40 chilogrammi. Gli ugelli rotanti e regolabili permettono la diffusione di gocce della dimensione desiderata.

Una volta ottenuta una mappa topografica 3D dell’area di riferimento, il pilota si occupa di impostare le attività di irrorazione automatiche del drone e il tutto avviene con efficienza, sicurezza e rapidità. Un altro esempio di come la tecnologia possa essere di supporto alle attività lavorative anche più antiche.

 

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