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Droni acquatici per monitoraggio

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Droni acquatici per monitoraggio, ecco quanto promosso dal progetto denominato “Naiadi”, sviluppato da Proambiente – Ismar Cnr, Smar Cnr, Ciri-Mam (Centro di ricerca dell’Università di Bologna), CNA Innovazione e le imprese Micoperi SpA, Micoperi Bue Growth, Cadf, Communication Technology, E.T.W.

Questo pool di aziende ed enti è riuscito a progettare dei droni acquatici in grado di effettuare monitoraggi di fiumi, laghi e mari, anche grazie ad un finanziamento erogato dalla Regione Emilia Romagna.

I droni acquatici presentati, sono sostanzialmente dei grossi aliscafi dotati di un sistema propulsivo alimentato con batterie ai polimeri di litio che garantiscono una autonomia di navigazione fino a sei/sette ore! La motorizzazione permette a questi natanti di avere una buona resistenza anche in tutte quelle situazioni di difficile navigazione dovute a correnti sostenute.

I droni acquatici del progetto “Naiadi” hanno svolto diverse sperimentazioni sul fiume Reno, (il secondo fiume più importante dell’Emilia Romagna dopo il Po) ma anche in mare, avendo partecipato alla fiera Ocean Business di Southampton, nel Regno Unito.

Come scritto poco sopra, i droni acquatici sono stati progettati per monitorare le acque, raccogliendo dati geofisici, geochimici ed ambientali, cercando così di colmare la mancanza di strumenti efficaci di monitoraggio di ambienti di difficile accesso.

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Come spiega Luca Gasperini, uno dei responsabili di Proambiente – Ismar Cnr: “Nel fiume Reno a Bologna sono morte annegate diverse persone, attraverso la nostra attività abbiamo scoperto una buca di oltre 4 metri e mezzo che oltre ad essere un pericolo per l’uomo stava rendendo instabile uno dei pilastri di un ponte”.

Dunque i droni si pongono come strumentazione molto utile e strategica anche in tutte le occasioni di monitoraggio acquatico.

Secondo Roberto Centazzo di CNA Emilia Romagna, i droni acquatici del progetto “Naiadi” sono un esempio importante di collaborazione tra il mondo della ricerca ed il mondo delle imprese. All’interno del partenariato è stato possibile non solo sviluppare la progettazione, ma costruire dei prototipi e testarli, valutando anche l’industrializzazione dei componenti.

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