Droni e ispezioni alle turbine eolicheEsteri News 

Droni e ispezioni alle turbine eoliche in mare

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Droni e ispezioni, un connubio fondamentale che sta portando i suoi frutti nel campo del controllo delle turbine eoliche in mare. Recentemente infatti un consorzio britannico-norvegese ha deciso di implementare l’utilizzo dei droni per ispezionare le numerose turbine eoliche presenti in mare in un numero sempre maggiore. Leggete anche “Droni che producono energia dal vento”.

Va prima di tutto sottolineato che il numero di queste turbine presenti in mare sta crescendo in modo esponenziale: nel 2010 erano poco più che 300, oggi ne contiamo 5402 al largo delle coste europee; dieci anni fa la capacità dei parchi eolici offshore installati in Europa raggiungeva appena 1 GW, alla fine del 2020 ammontava a 25 GW e la federazione Wind Europe prevede di costruire altri 29 GW nei prossimi cinque anni.

Ovviamente quindi avendo un numero sempre maggiore di turbine da controllare e considerando che spesso la loro posizione è notevolmente distante dalla costa grazie alle turbine eoliche galleggianti, c’è stato un aumento considerevole di ispezioni per questi strumenti. All’inizio questi controlli erano particolarmente costosi ed erano messi in atto da tecnici esperti con un’apposita formazione che li svolgevano visivamente o attraverso un processo semi automatico di analisi di immagini.

Ecco quindi che la DNV (organizzazione norvegese specializzata in assicurazioni e gestione del rischio), l’Università di Bristol e Perceptual Robotics, esperti nel controllo delle turbine eoliche, hanno deciso di collaborare per la creazione di un sistema che rendesse le ispezioni autonome attraverso l’utilizzo del drone.

Grazie infatti all’impiego dei droni sarà possibile raggiungere in sicurezza e velocemente anche le pale distanti 100 km dalla costa, ottenendo delle immagini chiare e approfondite dello stato di ogni singola pala. Si andranno a definire algoritmi di apprendimento automatico per rilevare eventuali guasti e Perceptual Robotics e l’Università di Bristol svilupperanno la verifica, la convalida e l’elaborazione dei dati di ispezione raccolti dai droni autonomi.

In questo modo sarà possibile ottenere un’ispezione più regolare e precisa, una maggiore reattività in caso di guasto tecnico, e un importante risparmio del costo del lavoro al fine di soddisfare al meglio la crescente domanda.

Per saperne di più sull’utilizzo dei droni nel campo delle ispezioni leggete anche “Droni per ispezionare le frane in Svizzera”, “Droni per ispezionare le ferrovie” e “Droni per ispezioni: in arrivo un nuovo software”.

 

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