Droni e uccelli: dalla natura una tecnologia migliore
Droni e uccelli: i ricercatori europei studiano come migliorare la tecnologia dei velivoli basandosi sull’osservazione dei volatili. Il programma GRIFFIN finanziato dall’Unione Europea è al centro di questa sperimentazione che mira a imparare dalla natura per evolvere la nostra tecnologia.
L’obiettivo principale del programma Griffin è quello di creare uccelli robotici in grado di fare tutto ciò che possono fare i droni e molto altro ancora. Le ali articolate e svolazzanti sono progettate per preservare la durata della batteria attraverso lo sfruttamento delle correnti del vento; gli artigli simulati consentiranno al drone di atterrare su oggetti curvi o di afferrare oggetti verticali come i pali infine i componenti sicuri che compongono le ali pieghevoli e altre parti consentiranno il contatto diretto e l’interazione con gli operatori, cosa non fattibile nella maggior parte dei droni a rotore la cui assenza riduce anche il rumore causato dal volo dei droni. Per approfondimenti “Droni per il controllo del territorio a forma di uccello”.
Il progetto è guidato da Anibal Ollero, un ingegnere elettrico dell’Università spagnola di Siviglia che è impegnato nella realizzazione di questi velivoli che potranno svolgere molte funzioni grazie alle app di bordo di cui saranno dotati, riuscendo ad essere utilizzati anche in situazioni particolari come eseguire misurazioni biometriche o apporre maschere a persone bloccate in scenari pericolosi.
Finora i modelli creati da Ollero hanno volato con successo sia durante test interni che esterni, effettuando atterraggi su superfici larghe fino a 25 centimetri. Il prossimo obiettivo è quello di aumentarne la risposta automatica a fattori quali le correnti del vento o la presenza di superfici irregolari per l’atterraggio.
Ollero ha dichiarato che: “Quello che vogliamo dimostrare sono queste capacità combinate: essere in grado di volare risparmiando energia, essere in grado di appollaiarsi ed essere in grado di manipolare gli arti come un uccello… C’è molto lavoro da fare sull’integrazione delle nuove tecnologie relative alla scienza dei materiali, meccanica, aerodinamica e intelligenza artificiale nei nostri uccelli robotici”.
Fondamentale per questo progetto è poi la scelta dei materiali: le cosiddette leghe a memoria di forma che possono essere utilizzate per replicare l’anatomia reale degli uccelli come becchi o artigli o la miniaturizzazione di tutti i tipi di componenti tecnologici saranno sicuramente di grande aiuto per produrre modelli efficienti e leggeri oltre che sicuri.
Vi abbiamo già parlato di come spesso la natura possa dare informazioni fondamentali per il progresso tecnologico, leggete anche “Droni sempre più piccoli e agili come insetti”.