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Eruzione vulcanica prevista dai droni

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Un team di ricercatori universitari hanno pensato a come prevedere un’eruzione vulcanica grazie ai dati raccolti dai droni.

Si tratta di un progetto realizzato da un gruppo di studiosi dell’Università di Mainz, in Germania. L’obiettivo è quello di riuscire, attraverso l’analisi dei gas presenti nell’aria circostante al vulcano, a prevedere il verificarsi di questi fenomeni spesso devastanti. Grazie alle potenzialità dei droni sarebbe anche possibile raggiungere vulcani che si trovano in zone particolarmente isolate ed impervie. Il Scientific Reports ha pubblicato i risultati di questo studio.

Oltre alla possibilità di prevedere una possibile eruzione vulcanica, i droni sono spesso utilizzati anche per altri servizi sempre utili alla vulcanologia. Ve ne abbiamo parlato in altri articoli, leggete anche “Geologia: impiego di droni per studiare i vulcani”.

Droni che prevedono un’eruzione vulcanica

Il progetto del team universitario si basa sul principio che le componenti gassose dell’aria prima di un’eruzione vulcanica sono decisamente differenti rispetto ad una situazione normale. In particolare il rapporto tra anidride carbonica e anidride solforosa è un chiaro segnale della possibilità che questo fenomeno si verifichi. Utilizzando droni dotati di opportuni sensori in grado di rilevare questi gas, la previsione non dovrebbe essere particolarmente difficoltosa.

I droni scelti per poter effettuare i rilievi utili a prevedere un’eruzione vulcanica sono particolarmente piccoli e compatti. In questo modo è più semplice trasportali e utilizzarli in zone differenti.

Eventuali strumenti di monitoraggio fissi sono più sensibili a fattori esterni come il vento e quindi spesso non riescono a compiere un’analisi adeguata. I droni invece sembrano essere più affidabili in questo senso e, in più, possono raggiungere anche vulcani posizionati in aree remote e isolate.

La presenza in maggior quantità di anidride solforosa che farebbe da avvisaglia ad un’eventuale eruzione vulcanica è stata rilevata in molti casi. Per esempio anche precedentemente alle principali eruzioni dell’Etna, i suoi livelli presenti nell’aria erano piuttosto elevati. Per approfondimenti ulteriori: “Eruzioni vulcaniche: la Nasa le studia con i droni”.

Poterla rilevare con facilità attraverso l’impiego dei droni è sicuramente un punto di svolta. Conoscere per tempo la possibilità che si verifichi uno di questi fenomeni è fondamentale e, in alcuni casi, potrebbe permettere anche di salvare vite umane.

 

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