Gas lacrimogeni sparati dai droniEsteri News 

Gas lacrimogeni sparati dai droni

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La polizia di una cittadina indiana ha sperimentato l’utilizzo di droni per sparare gas lacrimogeni sulla folla contro le rivolte.

Il test è avvenuto a Coimbatore dove la polizia ha equipaggiato il drone in suo possesso con un apposito sistema proprio per diffondere queste sostanze e fermare eventuali rivolte. L’obiettivo è quindi quello di mantenere l’ordine pubblico avvalendosi della tecnologia del droni, a vantaggio dell’incolumità degli agenti ma anche dei manifestanti.

La diffusione di queste sostanze irritanti fa infatti da deterrente ed evita eventuali scontri fisici ben più pericolosi.

L’idea di utilizzare i droni per sparare gas lacrimogeni sulla folla è un ulteriore esempio di come questi strumenti siano spesso utili alle forze dell’ordine. Ve ne abbiamo parlato in altri articoli, leggete anche “Protocollo d’intesa tra Enac e Polizia di Stato”.

Droni per sparare gas lacrimogeni

Il test effettuato a Coimbatore ha quindi dimostrato l’efficacia dell’utilizzo di un drone per diffondere gas lacrimogeni. Il progetto è frutto della collaborazione tra la polizia e il dipartimento di robotica e ingegneria dell’automazione (RAE) del PSG College of Technology.

Il drone in questione è un velivolo dal peso di circa 30 chilogrammi che può trasportare fino a quattro proiettili di circa 400 grammi ciascuno. Vola ad un’altezza di circa 50 metri e può lanciare più proiettili contemporaneamente nell’area stabilita. Dispone anche di una telecamera che può aiutare gli operatori a monitorare la folla e può essere eventualmente equipaggiato anche con sistemi di diffusione sonora. Leggete “Sorveglianza a distanza della folla con i droni”.

I gas lacrimogeni lanciati dal drone nella fase di test hanno raggiunto l’obiettivo voluto dagli agenti di polizia. Ciò ha confermato quindi la fattibilità e l’efficacia di questo strumento. Il sistema applicato al drone per il trasporto di questi agenti irritanti è stato chiamato Riot Controller ed è il primo nel suo genere in India.

La possibilità di avvalersi di questo sistema per controllare eventuali situazioni di pericolo e tumulto con presenza di folla è sicuramente un grande vantaggio per le forze dell’ordine indiane.

 

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