Marina francese utilizza droni subacquei per cercare mine
La Marina francese punta su innovativi sistemi con droni subacquei per rintracciare l’eventuale presenza di mine sui fondali.
Nello specifico si tratta di un nuovo sistema portatile realizzato appositamente da Thales in soli sei mesi, il Light Operations Centre (e-POC). E’ una soluzione facilmente trasportabile in grado di aumentare la sicurezza degli equipaggi che si occupano di queste attività. Il suo impiego, infatti, si combina perfettamente alle attività dei droni subacquei in grado di rintracciare le mine disperse anche nelle acque più profonde.
Non è solo la Marina francese ad utilizzare i droni come strumenti per la ricerca di mine inesplose. Ve ne abbiamo già parlato in diversi altri articoli, leggete anche “Ricerca di mine con drone speciale in Belgio”.
Droni subacquei a supporto della Marina francese
Il nuovo sistema per la ricerca di mine in gestione alla Marina francese permette di pianificare e gestire missioni contemporanee per un massimo di tre droni. Basterà utilizzare un unico computer e gestire tre schermate di controllo da remoto.
L’operatore che controlla le operazioni da pc si può trovare su un’imbarcazione in prossimità della zona da controllare ma anche sulla terraferma. Verranno analizzati i dati del sonar in tempo reale o registrati durante la missione. In questo modo l’attività di analisi può essere gestita con la massima flessibilità a vantaggio degli stessi analisti.
Grazie a questo innovativo strumento la Marina francese sarà in grado di effettuare precise indagini sui fondali marini e classificare e localizzare eventuali contatti. Si potranno anche andare a studiare eventuali cambiamenti rispetto all’ultima analisi della zona di interesse.
Dunque non solo la ricerca di mine ma anche lo studio stesso dei fondali potrà ottenere benefici da questo strumento della Thales. La velocità di copertura offerta dai droni e lo scarso tasso di falsi allarmi e problematiche, fanno di questi strumenti dei supporti ideali per queste spedizioni spesso difficili da realizzare. Leggete “Fondali marini: Terna li ispeziona con i droni”.