Ricerca di mine con drone speciale in Belgio
In Belgio si sperimenta l’utilizzo di uno speciale drone marino per attività di ricerca di mine delle due guerre mondiali. Si tratta di Remus, un drone subacqueo giallo in grado di esplorare e mappare anche le zone con acque più profonde e torbide. La sua particolarità è quindi quella di riuscire a raggiungere anche zone particolarmente impervie che le altre imbarcazioni non riescono ad esplorare. Al momento il suo utilizzo è in fase di test.
Vi abbiamo già raccontato in altri articoli di come i droni marini siano sempre più spesso utilizzati per attività di controllo e ricerca, leggete anche “Ecosistema marino controllato dal drone Blucy”.
Remus: il nuovo drone per ricerca di mine
Il drone marino Remus sarà quindi utilizzato per effettuare attività di ricerca di mine sui 65 chilometri di costa belga. Si stima infatti che la zona possa nascondere tra le 100.000 e le 300.000 mine lanciate nel corso dei due conflitti mondiali. Rintracciare e disinnescare gli ordigni diventa quindi un elemento assolutamente necessario per mettere in sicurezza porti e spiagge. Gli ordigni sono infatti un pericolo silente che potrebbe causare non pochi problemi.
Attualmente il drone per la ricerca di mine è in fase di test da parte del team della base navale di Zeebrugge, un gruppo di esperti di sminamento che sta in particolare verificando le capacità del sonar. L’obiettivo è quello di meglio comprendere come interpretare il ritorno di suono e immagini che il drone produce. E’ proprio questa interpretazione che permette poi di decidere se ispezionare con più attenzione una determinata area.
Sicuramente la buona riuscita di queste attività sperimentali di ricerca di mine con il nuovo drone marino potrebbero essere utili anche per situazioni similari in altre zone. Vista poi l’attuale situazione europea non è difficile immaginare come attività di questo genere possano essere veramente utili e preziose per la salvaguardia della collettività.
