Processionaria: lotta all’insetto con droni
In Trentino si è deciso di avvalersi dell’utilizzo dei droni per evitare la diffusione di processionaria i cui nidi stanno già abbondando.
Già lo scorso anno è stato particolarmente critico in questo senso, tanto che si è arrivati a parlare dell’infestazione più grave degli ultimi dieci anni. Purtroppo le temperature particolarmente miti dello scorso inverno fanno presagire che anche quest’anno potrebbe essere altrettanto problematico.
Ecco quindi la decisione di avvalersi dei droni e dei software di elaborazione per scovare la posizione dei nidi di questi insetti. Così si potrà poi intervenire in modo mirato.
Il caso della lotta alla processionaria non è il primo nel quale si pensa di utilizzare i droni. Un altro esempio è quello della lotta alle cavalletti in Sardegna di cui vi abbiamo già raccontato in un altro articolo. Leggete anche “Entroterra sardo: droni contro le cavallette”.
Droni contro la processionaria
La processionaria è di fatto un parassita piuttosto infestante che può provocare ingenti danni agli alberi su cui nidifica fino alla completa defogliazione ma anche a persone e animali. Infatti i suoi peli urticanti possono provocare importanti irritazioni cutanee, asma e anche shock anafilattici.
In Vallagarina i nidi di questi insetti sono già ben visibili su molti alberi, ecco quindi la necessità di un intervento mirato per evitare che la situazione degeneri nuovamente. L’idea di avvalersi dei droni fa parte di un progetto che coinvolge 75 studenti di tre istituti superiori della zona.
Oltre agli studenti dei tre istituti, altri enti hanno collaborato al progetto di lotta alla processionaria. Tra questi esperti della FEM, l’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente della Provincia autonoma di Trento, il Corpo Forestale Provinciale, il Comune di Rovereto, esperti del Politecnico di Milano, dell’Università di Scienze Forestali di Firenze e dell’Agenzia Spaziale Europea.
In concreto i droni sono stati utili per raccogliere immagini dall’alto poi elaborate per creare una sorta di mappatura. I ragazzi hanno anche effettuato un conteggio e monitoraggio da terra.
Grazie a questa accurata analisi si sono potute individuare le zone che necessito di interventi con opportuni prodotti non nocivi per l’ambiente che riescono però a debellare la presenza della processionaria.