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Regolamento unico europeo per i droni

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Regolamento unico europeo per i droni, approvato proprio oggi dagli eurodeputati con 558 voti favorevoli, 71 contrari e 48 astensioni.

L’approvazione del regolamento andrà a garantire un livello comune di sicurezza in grado di offrire sia ai piloti droni che ai costruttori la prevedibilità di sviluppare prodotti e servizi.

Attualmente la maggior parte dei droni è soggetta a normative nazionali molto diverse fra loro, che obbiettivamente ostacolano uno sviluppo più sostenuto dell’intero settore. Leggete anche: “Regolamento Europeo sui droni Easa”.

Secondo il nuovo regolamento unico europeo per i droni, tutti gli aeromobili a pilotaggio remoto dovranno essere progettati in modo da poter essere utilizzati senza mettere a rischio le persone. In base al rischio correlato, al peso del drone stesso o all’area operativa, ogni velivolo dovrà essere dotato di funzionalità aggiuntive come ad esempio sistemi anticollisione, piuttosto che sistemi di atterraggio automatico. Quello che del resto è già disponibile su molti droni attualmente in commercio.

Gli operatori di droni dovranno essere a conoscenza delle normative vigenti ed in grado di gestire il volo dei droni in tutte le condizioni più complesse e difficili. A tal proposito il regolamento unico europeo per i droni pone molta attenzione alla formazione dei piloti di droni attraverso appositi percorsi formativi idonei per creare la giusta consapevolezza e professionalità.

Così come oggi già avviene in Italia, il regolamento europeo prevede l’identificazione di tutti gli operatori di droni in appositi registri nazionali, così come i relativi droni che dovranno essere dotati di apposite targhette identificative.

Sulla base dei principi chiave, la Commissione Europea ha il compito di sviluppare regole più dettagliate a livello europeo, come i limiti massimi di altitudine, e quali droni dovrebbero essere certificati in base al rischio che rappresentano.

Insomma, un comparto quello dei droni molto importante e strategico per i prossimi 10 anni, che secondo i dati della stessa UE, potrebbe rappresentare il 10% dell’intero mercato dell’aviazione civile (ben 15 miliardi di euro all’anno) creando fino a 150.000 posti di lavoro.

Per maggiori informazioni leggete il comunicato stampa ufficiale cliccando qui.

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