Sicurezza delle carceri con droni: accordo Enac e Dap
Storico protocollo d’intesa tra Enac e Dap sull’utilizzo dei droni per garantire un elevato livello di sicurezza delle carceri. Il direttore di Enac e il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria hanno firmato il documento proprio oggi.
L’accordo avrà lo scopo di disciplinare l’utilizzo dei droni da parte della Polizia Penitenziaria in supporto ad attività di controllo, monitoraggio e sorveglianza. Questi velivoli, infatti, permetteranno di gestire con maggior attenzione gli spazi esterni ed interni delle strutture. Si potranno quindi mettere in atto operazioni di controllo più efficienti e sicure.
Sarà anche possibile limitare il diffondersi di episodi oggi ricorrenti nei quali si utilizzano i droni per recapitare droga, telefoni o altri oggetti all’interno del carcere.
Il drone diventa quindi un utile strumento di sicurezza delle carceri in un momento nel quale spesso gli stessi malviventi lo utilizzano per raggiungere i detenuti. Vi abbiamo raccontato in altri articoli di episodi simili, leggete anche “Carcere di Avellino: un drone con un carico di droga”.
Droni per la sicurezza delle carceri
Il protocollo d’intesa finalizzato a migliorare il livello di sicurezza delle carceri grazie all’impiego dei droni apre la strada a molteplici impieghi per questi mezzi. Principalmente di parla di sorveglianza aerea nel perimetro interno ed esterno delle varie strutture. Leggete “Protocollo d’intesa tra Enac e Polizia di Stato”.
Non è però da escludere che i droni possano essere particolarmente utili anche per arginare rivolte tra i detenuti. Potranno anche svolgere attività di ricerca in caso di evasioni. Come detto, saranno gli stessi droni a rilevare le presenza di altri aeromobili a pilotaggio remoto utilizzati in modo illecito per recapitare materiale all’interno del carcere. Ancora, tramite la visuale dall’alto dei droni sarà possibile verificare lo stato di conservazione dei penitenziari, prevedendo eventuali interventi di manutenzione.
Il fatto che i droni vengano quindi riconosciuti come strumenti per mantenere la sicurezza delle carceri è una grande novità. Lo stesso direttore dell’Enac Quaranta ha sottolineato che “È il primo accordo di ampio respiro con una forza di polizia poiché gli altri che abbiamo sottoscritto sono più che altro di natura tecnico-operativa. Proprio la sua ampiezza consentirà tutta una serie di spin-off per il futuro, con i quali sarà possibile ampliare e migliorare la collaborazione con l’Amministrazione penitenziaria”.
Il protocollo prevede che i mezzi saranno pilotati dal personale della Polizia Penitenziaria qualificato dal Centro di eccellenza Apr dell’Aeronautica militare. In alternativa i piloti dovranno essere in possesso di specifico titolo rilasciato da enti di addestramento riconosciute dall’Enac.