Bracconieri stanati dai droni sulle MadonieNews 

Bracconieri stanati dai droni sulle Madonie

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I droni del Corpo Forestale hanno permesso di scovare diversi bracconieri pronti per una battuta di caccia senza autorizzazioni.

E’ successo in contrada Zurrica nel Comune di Pollina a seguito di un controllo pianificato appositamente dalle forze dell’ordine nella zona delle Madonie. Grazie alle immagini ottenute dal drone è stato possibile individuare 78 persone, nonostante cercassero di nascondersi nella folta vegetazione. Gli uomini del Corpo Forestale hanno quindi contestato diverse violazioni di legge e del codice venatorio.

Il caso dei bracconieri stanati dal drone non è il primo esempio di come questi strumenti possano essere utili per attività di controllo e sorveglianza delle forze dell’ordine. Ve ne abbiamo già parlato in altri articoli, leggete anche “Droni per le guardie del WWF a difesa dei Lupi”.

Droni alla ricerca dei bracconieri

La sorveglianza con droni messa in atto contro la presenza di bracconieri ha permesso quindi di rilevare 78 persone non autorizzate. L’obiettivo di queste operazioni è quello di contrastare i fenomeni venatori illeciti che sono spesso decisamente pericolosi. Grazie alla tecnologia dei droni è stato possibile intercettare la presenza di questi cacciatori nonostante la fitta vegetazione. Per ulteriori approfondimenti: “Blog forestali: i droni in aiuto contro gli incendi”.

Non soltanto la lotta ai bracconieri, i droni possono essere infatti molto utili anche in diverse operazioni di sorveglianza e monitoraggio legate alla tutela dell’ambiente.

Il controllo sugli abbandoni dei rifiuti è una delle attività che meglio possono essere supportate dall’utilizzo dei droni. Grazie ai droni è anche possibile raccogliere utili informazioni su specie animali e vegetali con un elevato grado di precisione.

Il caso dei 78 bracconieri rintracciati nel parco delle Madonie sottolinea quindi come la tecnologia possa essere di grande aiuto per tutela l’ambiente che ci circonda. Gli uomini del Corpo Forestale hanno potuto così individuare questi cacciatori e applicare le opportune ammende, per un totale di oltre 40.000 euro.

La speranza è che questi controlli facciano da deterrente limitando quindi la diffusione di questi fenomeni.

 

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