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Reti da pesca abbandonate cercate coi droni

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La Charles Darwin University in Australia sperimenta l’utilizzo dei droni per rintracciare le reti da pesca abbandonate in mare.

Infatti questi strumenti utilizzati dai pescatori possono essere abbandonati oppure persi o scartati. Le correnti marine le trascinano poi sempre più lontano formando anche centinaia di metri di materiale potenzialmente pericoloso. Il rischio è infatti che pesci e animali acquatici restino impigliati nelle trame della rate, ferendosi o addirittura morendo.

Nello specifico il Golfo di Carpentaria diventa un vero e proprio deposito per queste reti a causa delle correnti marine che lì si incontrano. I droni possono quindi essere impiegati per rintracciare dall’alto la presenza di questi strumenti altrimenti invisibili.

Con il progetto di ricerca delle reti da pesca abbandonate con droni, l’Australia si rivela ancora come una nazione che punta su questa tecnologia. Vi abbiamo infatti parlato di altri utilizzi in questa nazione, leggete anche “Allevamento di pesci: drone per distribuire cibo”.

Droni a caccia di reti da pesca abbandonate

Il progetto universitario di utilizzo dei droni per la ricerca delle reti da pesca abbandonate ha ottenuto un contributo statale di circa 400.000 dollari australiani. Grazie ai sorvoli dei droni sarà possibile ottenere informazioni precise e puntali sulla distribuzione di queste reti riuscendo quindi ad intervenire prima che si creino degli agglomerati difficilmente gestibili.

I droni voleranno a bassa quota controllando le acque che circondano circa 45 isole all’interno dell’arcipelago di Groote. I software presenti sui velivoli permetteranno la realizzazione di mappe di posizionamento utilissime per l’organizzazione delle attività di recupero.

La possibilità di recuperare le reti da pesca abbandonate è sicuramente un obiettivo particolarmente importante per la salvaguardia dell’ambiente. Purtroppo, infatti, molti sono i casi di pesci e altri animali marini che rimangono intrappolati in queste strutture senza riuscire a reperire cibo. Leggete “Plastica negli oceani mappata con droni DJI”.

Ferite e morte sono spesso la conseguenza di queste situazioni. Ancora una volta, quindi, i droni potrebbero essere il giusto strumento per venire in aiuto di situazioni critiche per l’ambiente.

 

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