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DJI Aeroscope, sistema di rilevamento droni fuori produzione

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Il sistema di rilevamento droni DJI Aeroscope, è andato fuori produzione, la notizia è apparsa su diversi blog americani.

DJI Aeroscope, negli ultimi anni è stato adottato da numerose strutture sensibili, quali aeroporti ed enti di polizia, come strumento professionale per proteggere gli spazi aerei intorno alle loro strutture da droni abusivi.

DJI Aeroscope, fuori produzione

DJI, che ricordiamo essere il più importante produttore di droni civili al mondo, ad oggi non ha ancora fatto nessun annuncio ufficiale sulla interruzione della produzione e vendita di Aeroscope. Giardando il sito di DJI e cercando appunto Aeroscope compare il classico popup che indica il prodotto come non più prodotto, nulla di più al momento di ufficiale.

Data la crescente domanda di tecnologia per il rilevamento e identificazione di droni in aree sensibili, la mossa di DJI sembra andare contro corrente alle richieste e aspettative future del mercato dei droni. Da dire che oggi sul mercato ci sono molti produttori di sistemi cosiddetti “antidrone”, utilizzati sia a livello civile che militare, con tecnologia molto evoluta, dunque le politiche di DJi di interrompere la produzione di Aeroscope potrebbe essere corretta. Leggete anche “Minotauro: il nuovo sistema antidrone greco”.

Una ulteriore spiegazione dell’interruzioen di DJI Aeroscope sono le recenti e sempre più pressanti controversi dell’utilizzo dei droni DJI in Ucraina da parte dell’esercito russo, e delle continue smentite da parte della stessa azienda cinese che in un comunicato stampa aveva dichiarato tempo fa che i suoi droni sono solo per uso civile e che si opponeva fermamente ad un utilizzo che fosse diverso. A tal proposito leggete anche “DJI non è una società militare, produce droni civili”.

DJI Aeroscope è stato usato molto nel conflitto fra Russia e Ucraina, anche se anche in quella occasione diverse accuse sono nate contro DJI, secondo alcune fonti infatti la società aveva consentito la manipolazione di AeroScope così da poter favorire l’invasione delle truppe russe nei conflitti con le forze ucraine. Insomma molta polemica e molta confusione. Leggete “DJI Aeroscope in Ucraina per identificare droni”.

La mossa di interrompere la produzione di DJI Aeroscope segue anche che i suoi droni sono stati inseriti nella lista nera da più agenzie governative statunitensi su accuse ancora infondate secondo cui la tecnologia ha presentato minacce alla sicurezza agli utenti, i cui dati potrebbero presumibilmente essere trasferiti e utilizza dalla Cina per scopi segreti.

DJI ha ripetutamente respinto anche tali accuse, osservando che gli stessi proprietari di droni posso liberamemte decidere se le informazioni di volo possono essere comunicate all’esterno o meno. Leggete “I droni DJI rispettano la privacy dei dati”.

La bufera contro DJI sembra diunque non essere terminata, visto anche le crescenti “frizioni” fra Cina e Stati Uniti riguardo la guerra in Ucraina.

Secondo Brendan Schulman, ex Vice Presidente degli affari legali del colosso cinese produttore di droni, ora mangaer della Boston Dynamics i possibili motivi della interruzione della vendita di Aeroscope sono due: non ha senso continuare a supportare una funzionalità creata per assistere gli interessi di sicurezza degli Stati Uniti quando si è costantemente attaccati dalle agenzie di sicurezza statunitensi, inoltre l’ID remoto FAA è in fase di implementazione.

 

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