Drone che trasporta sangue e medicinali a Pontedera
Drone che trasporta sangue e medicinali all’Ospedale di Pontedera. Le prime importanti sperimentazioni si svolgeranno nei prossimi mesi.
Dunque anche in Italia si intravedo utilizzi di droni davvero interessanti. La notizia di aeromobili a pilotaggio remoto che trasportano sangue o medicinali non è nuova, già avviene da diverso tempo in Svizzera ed in Africa (più precisamente sul Lago Vittoria). Per approfondimenti vi consigliamo la lettura dei seguenti articoli:
- Drone medico in Svizzera: prime sperimentazioni;
- I droni dell’Ospedale di Lugano;
- Droni DHL che consegnano medicinali.
Con l’utilizzo di droni si ridurranno i tempi di attesa (fino all’80%) e i costi nella sanità, evitando di trasportare materiale importante e delicato quale le sacche di sangue con metodi tradizionali via terra, soggetti a traffico o problematiche di varia natura che potrebbero ritardare la consegna.
Il drone che verrà utilizzato all’Ospedale di Pontedera è un esacottero Matrice 600 Pro, prodotto dal colosso cinese Dji (Leggete anche: “Dji il colosso cinese produttore di droni”) opportunamente allestito con un contenitore dove viene riposto il materiale ospedaliero da trasportare.
Il drone che trasporta sangue e medicinali sarà in grado di trasportare fino a 10 sacche di materiale.
L’interesse nell’utilizzare droni è molto elevato, la sperimentazione dell’Ospedale di Pontedera, potrebbe dunque estendersi in diverse zone d’Italia, a quanto pare avrebbero avanzato interessi anche gli ospedali di Pisa, Portoferraio, Piacenza, Bari, Isernia e una struttura privata milanese. Staremo dunque a vedere le future evoluzioni del progetto.
Così come dichiara Fabrizio Niglio, direttore del centro trasfusionale dell’ospedale toscano di Pontedera: “Il sangue si conserva ottimamente durante il volo, ci auguriamo di cominciare i voli entro la fine dell’anno. Mi farò promotore della nuova tecnologia presso altri plessi ospedalieri italiani”.
Il drone in questione è stato allestito da Abzero, spin off della Scuola Sant’Anna di Pisa grazie anche ad un finanziamento di Axa italia.